In Spoke 3 stanno andando avanti gli studi sul sequenziamento di genomi interi di specie endemiche italiane per l’identificazione di geni interessanti nei processi di adattamento e conservazione e per la ricerca di composti con potenziale interesse biotecnologico e uno studio di piante iperaccumulatrici in grado di ripristinare suoli contaminati. È in atto la messa a punto di strumenti di valutazione della qualità degli ecosistemi come la valutazione dell’efficacia delle aree protette e del network natura 2000 per la conservazione. Sono stati pubblicati 24 articoli scientifici e 4 presentazioni e prodotti di divulgazione.
Capi Spoke: Francesco Frati - Lorena Rebecchi
In Spoke 4 sono stati individuati e caratterizzati 12 Broad Site degli ecosistemi terrestri, è stato lanciato l'Hub italiano delle Nature-Based Solution; È stata definita l'architettura della Piattaforma Ecosistemi e Funzioni della Biodiversità e il gruppo di lavoro 'Incendi e biodiversità' è stato lanciato e reso operativo. Sono stati prodotti 74 articoli scientifici 29 presentazioni e prodotti divulgativi.
Capi Spoke: Carlo Calfapietra - Donatella Spano
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Nell’ambito della Settimana della Biodiversità Pugliese 2024 che si terrà dal 20 al 24 maggio in tutto il territorio regionale, il CREA-CI Centro affiliato allo Spoke 3 di NBFC la cui attività di ricerca è incentrata sulla caratterizzazione biochimica, genetico-molecolare e morfologica di cardo mariano (Silybum marianum (L.) Gaertn), ha organizzato l’evento “A spasso per il Gargano alla ricerca del cardo mariano” una escursione fotografica aperta a tutti e tutte in cui, attraverso la ricerca di piante di Silybum marianum nel loro ambiante naturale, si vuole sensibilizzare il pubblico sul tema dell’importanza della biodiversità e della sua conservazione.
Congresso SIEP – 2024 – Call per gli abstract
https://siep-iale.it/attivita-in-corso/attivita-dellassociazione/
Paesaggi tradizionali e transizione ecologica
I paesaggi cambiano nel tempo perché sono l'espressione dell’interazione dinamica tra le forze naturali e culturali nell’ambiente (Antrop, 1997, 2005). I paesaggi tradizionali, o altrimenti chiamati culturali, sono il risultato di successive riorganizzazioni del territorio al fine di adattare meglio il loro uso e la struttura spaziale alle mutevoli esigenze della società. Tuttavia, mentre i paesaggi tradizionali si sono evoluti nel corso dei secoli, i cambiamenti rapidi e su larga scala, avvenuti dopo la seconda guerra mondiale, hanno portato a uno sviluppo negativo dei paesaggi, caratterizzato dalla perdita di diversità, coerenza e identità. A cavallo tra il XX e il XXI secolo, l’interesse per i paesaggi come patrimonio ecologico e culturale è emerso in modo più coerente, insieme alla consapevolezza della minaccia delle forze della globalizzazione sull’identità locale e sulla diversità regionale (Antrop, 2005). Nei paesaggi tradizionali è possibile trovare un insieme di valori naturalistici ed ecologici, sociali, estetici rilevanti. Senza cadere nella retorica per cui tutte le pratiche tradizionali sono sempre giuste e ambientalmente sostenibili, è evidente che molti paesaggi tradizionali sono caratterizzati da una elevata eterogeneità, che a sua volta permette una naturalità diffusa non presente in aree dedicate all’urbanizzazione incontrollata o all’agricoltura intensiva.
Il continente Europeo oggi ha due grandi assi di trasformazioni: da una parte la transizione energetica, resasi necessaria per avviare la società europea verso la decarbonizzazione, dall’altra l’attenzione verso il ripristino ambientale, attraverso la Restoration Law. Nel loro insieme queste azioni dovrebbero costruire una indispensabile transizione ecologica, nella quale l’ecologia del paesaggio ha un ruolo importante. Infatti, crea una cornice dentro la quale i diversi progetti di ripristino ecologico e rinaturazione o di conversione energetica possono essere attuati. Questa transizione ecologica si presenta in modo ambivalente. Da una parte la Restoration Law europea premia molte realtà tradizionali, dall’altra, soprattutto la transizione energetica rischia di trasformare ampie porzioni di paesaggio, soprattutto gli elementi marginali, alla produzione di elettricità attraverso fonti rinnovabili, col rischio di un grande impatto ecologico (agrovoltaico, sbarramenti sul reticolo idrico minore per produrre idroelettrico, produzione eolica).
In questo Congresso SIEP-IALE vuole discutere queste sfide, a 360° gradi.
Quali sono i paesaggi tradizionali, e come identificarli e censirli, quali sono i rischi che corrono oggi, quale è l’eredità (positiva e negativa che sia) che lasciano, quali sono i servizi ecosistemici che forniscono alla società, come si può conservarli, mantenerli o ripristinarli, quali sono gli spunti didattici e di educazione ambientale che vi si possono trovare.
A seconda della tipologia di contributi proposti e del numero di abstract ricevuti verranno organizzate sessioni plenarie e sessioni parallele.
Keywords:
• Paesaggi tradizionali in diversi ambienti (montani/mediterranei/isole …)
• Le sfide della landscape ecology in ambiente rurale-urbano alla luce della transizione ecologica
• Nature-based solutions and ecosystem-based adaptation
• Paesaggi multifunzionali
• Servizi ecosistemici e biodiversità
• Didattica nella e per la landscape ecology
Il Congresso è aperto a contributi differenti. La call per gli abstract rimarrà aperta fino al 10 maggio. Chi desiderasse partecipare con un contributo orale e/o un poster deve inviare un contributo a info@siep-iale.it, l’abstract deve essere scritto in un file word in italiano, con le seguenti specifiche: codice contributo (Abs2024_Cognome primo autore i.e. Abs2024_PadoaSchioppa.doc), il testo non deve superare le 500 parole, avere un titolo in italiano e in inglese e gli autori devono indicare la loro afferenza.
Il Congresso comincerà nel pomeriggio del 26 giugno 2024 (mercoledì) nei locali della Libera Università di Bolzano-Bozen, Campus di Bressanone, e occuperà poi tutta la giornata del 27 giugno. Venerdì 28 verrà effettuata una escursione nei dintorni di Bressanone, co-organizzata da Eurac Research, per visitare alcuni frutteti estensivi tradizionali. Nel pomeriggio sarà possibile partecipare all’evento di disseminazione Green Infrastructure Day organizzato a Bressanone dalla Libera Università di Bolzano, Lead Partner del progetto Interreg Alpine Space FRACTAL (Fostering Green Infrastructure in the Alps https://www.alpinespace.eu/project/fractal/). Stiamo inoltre organizzando due eventi sociali, un aperitivo per il giorno 26 e una cena sociale per il giorno 27.
Vi aspettiamo numerosi.
Le deadline saranno le seguenti:
• 10 maggio: scadenza invio abstract
• 25 maggio: comunicazione accettazione del contributo
• 3/8 giugno: scadenza per pagare una fee agevolata per early birds e relatori (e stesura del programma definitivo)
Oltre 100 ricercatori e ricercatrici provenienti da 9 diverse istituzioni e 12 diversi laboratori si sono riuniti a Siena.
11 maggio 2024. Una passeggiata alla scoperta della biodiversità urbana di Campobasso
Ogni mercoledì, dal 27 marzo al 17 aprile, a Palazzo Leoni Montanari si terranno cicli di conversazioni tra scienziati.
Lunedì 8 aprile 2024, Ore 15.00 presso Accademia dei Georgofili, Firenze, Logge Uffizi Corti
Gruppo di ricerca NBFC ha recentemente descritto una nuova specie di pianta dalle Prealpi Bergamasche : Campanula bergomensis
Si è chiuso oggi l’importante riunione di avanzamento del NBFC - National Biodiversity Future Center con i revisori scientifici, Helena Freitas, Frank Johannes, Isabel Campos.
All'evento, partecipato anche da Fabrizio Cobis (MUR), è intervenuta la Prof.ssa Maria Chiara Carrozza (Presidente del CNR) illustrando le prospettive future del Centro.
Hanno partecipato all'incontro il Presidente della società (Luigi Fiorentino), il Direttore Generale (Riccardo Coratella), il Direttore Innovazione (Alberto Di Minin), il Gateway Designer (Luca De Biase), il Programme Manager (Lorenzo Saltari) e i coordinatori degli spoke scientifici.
Nella due giorni si sono alternati gli interventi dei relatori che hanno rappresentato lo stato dell'arte del progetto e le prospettive future sui vari temi scientifici legati al mondo della biodiversità sviluppate su monitoraggio, conservazione, ripristino e valorizzazione della biodiversità. Sono stati presentati, inoltre, diversi focus principalmente su educazione, comunicazione e gateway del NBFC - National Biodiversity Future Center.
Un ringraziamento particolare va ai coordinatori degli spoke di Università degli Studi di Siena (Francesco Frati), Università degli Studi di Pavia (Hellas Cena), Sapienza Università di Roma (Isabella Saggio), Università degli Studi di Milano-Bicocca (Massimo Labra), Politecnico di Milano (Maria Chiara Pastore), Università degli studi di Palermo (Gianluca Sarà), Università degli Studi di Napoli Federico II (Simonetta Fraschetti), Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Lorena Rebecchi), Università degli Studi di Sassari (Donatella Spano), Cnr Iret (Calfapietra Carlo), Università degli Studi di Genova (Mariachiara Chiantore) e al personale di hub Sarah Rossi de Gasperis, Claudia Gorga, Antonio Carbone, Jean Paul De Jorio e Valeria Steccanella.
Le piattaforme di NBFC L’Incontro si è tenuto presso la sede del Cineca (Sede di Bologna in Via Magnanelli 6/3) il giorno 4 dicembre 2023,
Il ciclo di incontri BiodiversiTalks si propone di stimolare la discussione e alimentare le attività di ricerca dello Spoke 5 del National Biodiversity Future Center (NBFC), offrendo riflessioni, spunti e buone pratiche per esplorare e comprendere come politiche, piani, progetti e processi di co-creazione possano contribuire a conservare e incrementare la biodiversità in contesti urbani. In particolare, gli incontri si innestano nelle attività dei task 3.1 e 7.3.3 orientate, rispettivamente, alla costruzione di una fotografia dello stato delle cose di politiche/piani/progetti per la biodiversità urbana in Italia, e all’attivazione di un processo di co-creazione per ripristinare la biodiversità in un caso-studio della città metropolitana di Milano.
Gli incontri sono organizzati dall’unità di ricerca DAStU del Centro Nazionale, si terranno tra ottobre 2023 e gennaio 2024 presso il Campus Leonardo del Politecnico di Milano, e saranno rivolti ai componenti del NBFC e più in generale a tutti gli studenti, ricercatori, tecnici e progettisti interessati ad approfondire le questioni legate alla biodiversità, alle relazioni uomo-natura, e al loro spazio all’interno del progetto urbanistico e di architettura.
Il secondo incontro in programma martedì 21 novembre alle ore 14.30 presso l’Educafé (Edificio 2) del Campus Leonardo (Politecnico di Milano), è dedicato ai progetti per la biodiversità urbana e vedrà come relatori:
Antonello Piccirillo – 1AX Architetti Associati, Roma | Il Parco Parri di Cuneo;
Gioia d’Argenio e Ilaria Granello | Ridisegno degli spazi aperti e del tessuto connettivo Santa Chiara Open Lab Trento;
Marcello Magoni – responsabile CCRR Lab DAStU | Strategia di transizione climatica di Brescia e aumento della biodiversità urbana: opportunità realizzative e problemi attuativi.
A cura di: Francesca Zanotto, Luca Lazzarini, Israa H. Mahmoud
Comitato Scientifico: Maria Chiara Pastore, Eugenio Morello, Jacopo Leveratto
Premesse per la La struttura di una foresta ci racconta il suo grado di complessità attuale e quanto è lontana dal suo massimo potenziale.
Il Professor Tommaso Anfodillo, docente di Ecologia presso il dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali dell’Università degli Studi di Padova presenterà un intervento dal titolo “un approccio allometrico: prima applicazione (Montes)” al workshop GoProForMED “Preservare e gestire gli habitat forestali nell’area mediterranea” che si svolgerà il 4 dicembre a Sassari.
L’intervento presenterà i primi risultati sulla definizione del grado di disturbo in foreste in stato di vetustà. Il Dip. TESAF ha cominciato i rilievi strutturali a giugno 2023 nella foresta demaniale di Montes (NU, Sardegna centrale) in situazioni di avanzata e precoce vetustà e in leccete di transizione ad alto fusto in collaborazione con il gruppo di biologia dell’Università di Padova. Obiettivo: determinare lo stato di vetustà della foresta e connetterlo a una caratterizzazione della micro-biodiversità con lo scopo ultimo di dare indicazioni gestionali atte a massimizzare la biodiversità strutturale e biologica dei sistemi forestali. Questi rilievi strutturali già testati in foreste temperate del centro Europa e dell’arco alpino, costituiscono il primo esempio in lecceta mediterranea.
A seguito di questa esperienza, dal 30 agosto al 1 settembre il Centro Studi per L’Ambiente Alpino “L.Susmel” di San Vito di Cadore (BL) – sede distaccata del dipartimento TESAF – ha ospitato il tradizionale Corso di Cultura in Ecologia nella sua 57° edizione dal titolo Foreste Vetuste: struttura e biodiversità per un focus in linea con le direttive ministeriali sull’istituzione di un registro nazionale di boschi vetusti e con il neoformato NBFC. Hanno partecipato oltre 80 tra ricercatori studenti e liberi professionisti. Il corso è stato un importante momento di incontro tra i maggiori esperti nazionali di foreste vetuste e biodiversità provenienti da varie università Italiane e centri di ricerca (es. CNR) rinforzando i legami già nati grazie al National Biodiversity Future Centre. Il corso si è concluso con una tavola rotonda grazie al contributo della Direttrice Generale M.A.S.A.F. Alessandra Stefani e collaboratrici. Ha sponsorizzato all’evento anche SISEF (Società Italiana Selvicoltura e Foreste) e Dolomiti Contemporanee per una prospettiva di comunicazione artistica sul tema.