Nella Strategia dell'UE sulla Biodiversità per il 2030 “Riportare la Natura nella nostra vita” recentemente approvata dal Parlamento europeo, si fa continuo riferimento ai processi ecologici svolti dagli ecosistemi naturali terrestri ed acquatici, agli agroecosistemi e, non ultimo, ai sistemi urbani sottolineando che le Infrastrutture Verdi, in una condizione di “salute”, forniscono beni e servizi per il benessere dell’umanità.

In tale contesto la vegetazione arborea e arbustiva, come le foreste urbane e peri-urbane, le alberature stradali e altri spazi e strutture verdi svolgono un ruolo chiave nel miglioramento della qualità ambientale, fornendo importanti Servizi Ecosistemici (SE). Analizzare, monitorare e quantificare i SE è fondamentale per orientare i processi verso pratiche incentrate ad aumentare la loro fornitura, gettando le basi per uno sviluppo urbano sostenibile e città più resilienti, anche in un contesto di rigenerazione urbana.

Ad oggi i diversi studi tuttavia non permettono ancora di stabilire la reale efficacia delle strutture vegetali utilizzate come nature-based solutions per la mitigazione dell'inquinamento atmosferico.

 Nell’ambito dello spoke 6 del National Biodiversity Future Centre (NBFC), il CNR-IIA in collaborazione con altri gruppi di ricerca sta conducendo quindi uno studio a Villa Leopardi, un parco urbano di medie dimensioni situato lungo una grande strada di scorrimento di Roma (Via Nomentana). L’obiettivo della ricerca è indagare se una barriera verde è in grado di "fare la differenza", rispetto ad altri tipi di barriere fisiche, sull'assorbimento degli inquinanti atmosferici in un ambiente esterno reale. Inoltre si cercherà di capire quali specie vegetali sono più efficaci nell'assorbimento di quali inquinanti e la capacità di assorbimento degli inquinanti atmosferici varia nel tempo.

Accanto alle analisi svolte dal CNR-IIA volte a valutare l'eventuale effetto della vegetazione sull'inquinamento atmosferico, saranno effettuate attività che riguardano lo studio della risposta delle piante all'inquinamento. In collaborazione con il Dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza, verranno effettuati studi di adsorbimento dei contaminanti sulla superficie fogliare e analisi dei parametri morfo-fisiologici. In base ai risultati ottenuti verranno condotte analisi molecolari sulle piante in collaborazione con CNR-IRET per valutare gli eventuali geni deregolati e i possibili meccanismi adottati dalle piante per rispondere tollerare/adsorbire contaminanti.

Al progetto della barriera verde a Villa Leopardi si aggiunge un’ulteriore iniziativa di ricerca che prevede la realizzazione di un muro verde in ambiente controllato (serra). Questo esperimento pilota permette di modificare le condizioni atmosferiche in maniera mirata al fine di valutare risposte specifiche, situazione difficile da ottenere in campo aperto e in condizioni reali. Il confronto tra le due esperienze permetterà di trarre ulteriori conclusioni sull’impatto delle nature-based solution sulla qualità dell’aria.

Infine, un progetto inserito nelle attività dell’NBFC che comprende l’esperienza a Villa Leopardi intende sviluppare una metodologia per la valutazione a basso costo degli effetti sito-specifici delle Nature-based solution, mediante un approccio multidisciplinare basato sull’uso di prodotti satellitari di Osservazione della Terra nei modelli di trasporto degli inquinanti.