In Spoke 1 procedono le attività di creazione del National (Marine) Biodiversity Observatory System, sono iniziate le attività di modeling per studiare la resilienza della biodiversità e il funzionamento degli ecosistemi e sono in fase di sviluppo degli strumenti innovativi e protocolli per la conservazione della biodiversità marina. Inoltre, procedono le interazioni internazionali per lo sviluppo di protocolli condivisi per il management della biodiversità del Mediterraneo. Sono stati pubblicati 62 articoli scientifici e 73 presentazioni e articoli e prodotti divulgativi.
Capi Spoke: Simonetta Fraschetti - Gianluca Sarà
All’interno di Spoke 2 è stata completata l’identificazione di 112 molecole inquinanti emergenti, sono quasi terminate le campagne di campionamento e stanno andando avanti le analisi di idoneità di macroaree selezionate per la mappatura degli habitat marini degradati. Inoltre, è quasi completo lo sviluppo di un laboratorio multi-omico. Sono stati pubblicati 41 articoli scientifici.
Capi Spoke: Mariachiara Chiantore - Gian Marco Luna
National Biodiversity Future Center
P.IVA IT07058500823 – C.F. 07058500823
Piazza Marina, 61 90133 Palermo – Italia
NBFC è soggetto allo split payment
National Biodiversity Future Center. Copyright © 2023. All rights reserved.
Ogni mercoledì, dal 27 marzo al 17 aprile, a Palazzo Leoni Montanari si terranno cicli di conversazioni tra scienziati.
Sponsorizzato da NBFC e organizzato da Simonetta Fraschetti e dal Comitato Organizzatore, il prossimo 57° EMBS sarà organizzato a Napoli, dal 16 al 20 settembre 2024.
Partite le attività di divulgazione sulla biodiversità del plancton con scuole e associazioni sul territorio nazionale.
Nell’ambito del Centro Nazionale “National Biodiversity Future Center - NBFC”, l’Università degli Studi di Palermo, leader dello SPOKE 1, pubblica il Bando a Cascata rivolto ad enti privati e pubblici.
Il programma NATIONAL BIODIVERSITY FUTURE CENTER (NBFC) è uno dei 5 Centri Nazionali finanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 4 “Istruzione e Ricerca” – Componente 2 “Dalla Ricerca all'Impresa” – Investimento 1.4, finanziato dall’Unione europea – NextGeneration EU.
Il programma ha lo scopo di rafforzare a livello nazionale la filiera della ricerca e dell’innovazione nell’ambito della biodiversità, promuovendone il posizionamento anche attraverso la partecipazione attiva allo sviluppo di catene del valore considerate strategiche a livello internazionale.
La Missione generale del programma è volta a creare una vasta rete nazionale di università, centri di ricerca, associazioni e altri portatori di interesse privati e sociali per intraprendere azioni efficaci e immediate per fermare la perdita di biodiversità e il deterioramento dei servizi ecosistemici forniti, potenziando al contempo un uso sostenibile delle risorse derivate dalla biodiversità e nuove opportunità di lavoro. Come principale eredità del NBFC, verrà stabilito un Gateway Scientifico sulla Biodiversità che fungerà da Centro Nazionale per guidare lo sviluppo delle KET correlate alla biodiversità (inclusa l'ICT) per potenziare la ricerca che sostiene i processi dalla scienza alla politica nella conservazione, restauro e valorizzazione della biodiversità. NBFC mira ad affrontare attività di ricerca e innovazione interdisciplinari e di frontiera dedicate al monitoraggio, alla conservazione, al restauro e alla valorizzazione della biodiversità italiana.
Il bando, con una dotazione finanziaria di € 2.200.000 destinata al Mezzogiorno, intende sostenere progetti collaborativi e proof of concept, anche attraverso il trasferimento tecnologico, al fine di implementare innovazioni tecnologiche 4.0. (Big Data, IOT, AI, ecc.) o altre Key Enabling Technologies (KETs) applicate alla biodiversità che coinvolgano imprese, amministrazioni pubbliche, Università, Organismi di ricerca, Fondazioni, Società Consortili, PMI, start-up, spin-off e altri soggetti interessati alla realizzazione/attuazione di programmi di valorizzazione ed accelerazione attivati dallo spoke.
Il presente bando ha come obiettivo specifico quello di sostenere proposte progettuali, presentate da soggetti esterni al Centro Nazionale NBFC, a valere sulle seguente tematica:
L’obiettivo è aumentare i livelli di maturità tecnologica (TRL - Technology Readiness Levels) previsti dal Programma NBFC, attraverso il coinvolgimento di soggetti esterni al Centro Nazionale, fortemente interessati ad introdurre/implementare innovazioni significative che fungano da apripista e/o da strumento di accelerazione e specializzazione delle attività svolte dagli Spoke per la ricerca di soluzioni tecnologicamente avanzate, in relazione a prodotti, processi, e servizi trasferibili agli ambiti d’intervento della biodiversità.
Le proposte progettuali devono essere basate su attività che prevedano un livello di maturità tecnologica (TRL) iniziale superiore a 3 con la possibilità di raggiungere, entro fine progetto, TRL fino a 6.
Le domande devono essere presentate a partire dal giorno 08/02/2024 e tassativamente entro e non oltre il giorno 23/03/2024.
Le richieste di informazioni possono essere inviate all’indirizzo e-mail bandiacascata@unipa.it.
Si è chiuso oggi l’importante riunione di avanzamento del NBFC - National Biodiversity Future Center con i revisori scientifici, Helena Freitas, Frank Johannes, Isabel Campos.
All'evento, partecipato anche da Fabrizio Cobis (MUR), è intervenuta la Prof.ssa Maria Chiara Carrozza (Presidente del CNR) illustrando le prospettive future del Centro.
Hanno partecipato all'incontro il Presidente della società (Luigi Fiorentino), il Direttore Generale (Riccardo Coratella), il Direttore Innovazione (Alberto Di Minin), il Gateway Designer (Luca De Biase), il Programme Manager (Lorenzo Saltari) e i coordinatori degli spoke scientifici.
Nella due giorni si sono alternati gli interventi dei relatori che hanno rappresentato lo stato dell'arte del progetto e le prospettive future sui vari temi scientifici legati al mondo della biodiversità sviluppate su monitoraggio, conservazione, ripristino e valorizzazione della biodiversità. Sono stati presentati, inoltre, diversi focus principalmente su educazione, comunicazione e gateway del NBFC - National Biodiversity Future Center.
Un ringraziamento particolare va ai coordinatori degli spoke di Università degli Studi di Siena (Francesco Frati), Università degli Studi di Pavia (Hellas Cena), Sapienza Università di Roma (Isabella Saggio), Università degli Studi di Milano-Bicocca (Massimo Labra), Politecnico di Milano (Maria Chiara Pastore), Università degli studi di Palermo (Gianluca Sarà), Università degli Studi di Napoli Federico II (Simonetta Fraschetti), Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Lorena Rebecchi), Università degli Studi di Sassari (Donatella Spano), Cnr Iret (Calfapietra Carlo), Università degli Studi di Genova (Mariachiara Chiantore) e al personale di hub Sarah Rossi de Gasperis, Claudia Gorga, Antonio Carbone, Jean Paul De Jorio e Valeria Steccanella.
Al termine della COP 28, la comunità scientifica del Centro Nazionale della Biodiversità esprime la propria soddisfazione per gli impegni assunti dai delegati, in riferimento alla graduale uscita dal sistema di produzione di energia basato sui combustibili fossili.
Tuttavia, sebbene molti analisti abbiano accolto con entusiasmo il risultato finale dell’ultima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, preoccupano, altresì, le diffuse resistenze che si sono manifestate nell’affrontare in maniera decisa il problema delle emissioni di gas serra. Ogni rimodulazione verso il basso degli impegni assunti in questa fase (che fanno seguito agli obiettivi già fissati dalla COP 21 di Parigi, e successivamente incorporati nell’Agenda 2030 dell’ONU) tradirebbe le attuali indicazioni scientifiche. Il rischio è quello di vanificare gli investimenti e gli sforzi messi in campo dall’Unione Europea e delle Nazioni Unite, deludendo le aspettative di quei Paesi che già oggi stanno affrontando le conseguenze più nefaste dei repentini cambiamenti climatici.
In relazione agli impegni assunti dai Paesi partecipanti alla COP 28, l’appello che la comunità scientifica del National Biodiversity Future Center rivolge ai governanti di tutto il mondo riguarda l’improrogabile esigenza di porre un argine alle immissioni di gas serra nell’atmosfera, le cui conseguenze – in termini di innalzamento della temperatura media e di aumento, sia in termini di intensità che di frequenza, di eventi climatici estremi – determineranno profonde alterazioni del nostro pianeta.
Tra queste, una delle più allarmanti è indubbiamente la perdita della biodiversità che esso ospita: la biodiversità svolge un ruolo cruciale nel funzionamento di tutti gli ecosistemi ed è alla base della vita sulla Terra, con un impatto diretto sul benessere della collettività e del singolo.
Ecco perché sarà più che mai importante vigilare sul rispetto degli impegni assunti, e monitorare con attenzione gli effetti che il cambiamento climatico globale – determinato dalle emissioni di gas serra – ha sugli ecosistemi naturali. È necessario altresì implementare azioni di monitoraggio, conservazione, restauro e valorizzazione della biodiversità, azioni che costituiscono i principali obiettivi di NBFC.
Il 5 dicembre 2023 si è tenuto a Parigi il workshop “Aiming for the stars: advancing key technology moonshots for green futures”. I lavori si sono svolti nell’ambito del 62° incontro internazionale del Technology and Innovation Policy (TIP) working party dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico, che riunisce circa 120 delegati ed esperti per fornire consulenza sulle politiche relative all’innovazione in ambito scientifico e tecnologico.
L’evento ha visto la presenza di oltre 50 rappresentanti nazionali ed esperti di settore, tra cui Alberto Di Minin, direttore innovazione NBFC. Il National Biodiversity Future Center ha promosso un focus specifico sull’innovazione nell’ambito del monitoraggio, della conservazione, del ripristino e della valorizzazione della biodiversità. NBFC sostiene il progetto OCSE-TIP sulla biodiversità, proponendosi di comprendere i fattori, diretti e diretti, responsabili del declino degli ecosistemi a livello marino, terrestre e urbano e promuovendone il valore della biodiversità come elemento fondante dello sviluppo sostenibile.
Il workshop – focalizzato sull’analisi del ruolo delle politiche di Scienza, Tecnologia e Innovazione (STI) nello sviluppo di tecnologie a sostegno della transizione verde – si propone di affrontare le nuove sfide climatiche e ambientali con un approccio sistemico, collaborativo e inclusivo.
Il workshop si configura come un importante tassello del progetto S&T Policy 2025 del Comitato per la Scienza, Tecnologia e Innovazione (CSTP) dell’OCSE (iniziativa che mira a sensibilizzare le politiche degli stati membri sull’importanza della scienza e della tecnologia per favorire le transizioni tecnico-sociali e per fronteggiare le nuove sfide globali) e offre preziosi spunti di discussione per la prossima CSTP Ministerial del 2024.